Un accademico attaccabrighe
si accanì baccantico sul taccagno tabaccaio
braccato da una slovacca attaccabottoni
che bivaccava raccapricciante
con un baccalaureato.
Inutile dire che non capisco un’acca è molto più che una raccolta di filastrocche. E’ un libro d’artista, è un viaggio nell’immaginario, è una seduta psicanalitica, è un portfolio, è un gioco citazionistico (ma mica postmoderno eh, Ceccato se ne frega che noi si trovi il referente o meno), è una sfida al vocabolario, è lo zenith che può raggiungere la collaborazione fra un grafico e una casa editrice (Hacca, appunto), è la massima coerenza progettuale raggiungibile in un bagno di anarchia.
Continua meritevolmente qui :)
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2 commenti:
Super-cool questo libercolo!
almeno qualcosa di cool la posto pure io! ahaahah spero di trovarlo in qualche libreria per sfogliarlo dal vivo
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